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IL Dolore: Mio Amico

Aggiornamento: 19 apr 2023


Il dolore esiste, ed esisterà sempre.


Esiste per farci da insegnante, perché la vita è piena di dolore. Così come sperimentiamo il piacere in maniera gioiosa, dobbiamo anche imparare a non perdere la nostra felicità quando ci troviamo difronte al dolore.

Le sofferenze della vita fanno parte di ogni crescita e cambiamento.


Non dobbiamo fuggire, ma piuttosto cercare di superarlo passandoci attraverso. Numerosi studi dimostrano che lo Yoga può ridurre non solo l'esperienza del dolore, ma anche il disagio emotivo e la disabilità fisica ad esso associati, come l’uso di numerosi farmaci antidolorifici.


Le posture di Asana e la respirazione Pranayama ci aiutano a sviluppare una maggiore capacità di sopportazione, sia nel corpo che nella mente, così da permetterci di tollerare con più facilità lo stress e la tensione aumentando la concentrazione.


Quando cominciamo a praticare yogasana, i dolori a lungo ignorati non essendo consapevoli, vengono in superfice.

L’Asana non può essere eseguita facendo smorfie di dolore, dobbiamo cercare di rendere il dolore più sopportabile creando rilassamento nella posizione.


Bisogna imparare a rilassarsi anche in presenza della giusta tensione, eliminando lo stress nelle tempie, agli occhi e nelle cellule cerebrali; in questo modo si elimina il peso dal cervello che a sua volta elimina la tensione dai nervi e dalle fibre muscolari.


È in questo modo che possiamo trasformare il dolore insopportabile in uno sopportabile.


All’inizio della pratica, il dolore potrebbe risultare molto forte perché il corpo oppone resistenza; ma arrendendoci al dolore, il corpo diventa più morbido e il dolore dovrebbe diminuire gradualmente.


Se si ripresenta in maniera acuta sarà meglio smettere e riflettere quale potrebbe essere la causa.

Esistono solo due modi per affrontare il dolore: vivere per sempre con il dolore oppure scoprirne la causa e cercare di diminuirlo o eliminarlo se possibile.


Inoltre ce differenza tra dolore “giusto” e dolore “sbagliato”: il primo è costruttivo e stimolante, tipico dopo allenamento; il secondo è distruttivo, il corpo ci avverte che abbiamo superato le nostre capacità.


In base alla filosofia dello Yoga, le malattie e le sofferenze sperimentati nel presente sono i frutti delle nostre azioni passate, se le affrontiamo otteniamo una nuova consapevolezza della tolleranza e della sopportazione e di conseguenza una comprensione per le sofferenze altrui.


Mariangela Barletta

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Tel: +393773957933, kaleidoyoga7@gmail.com

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