Recupero Pavimento Pelvico con le Tecniche dello Yoga , Moola Bandha
- kaleido yoga
- 18 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 26 apr 2023

I disturbi che colpiscono la Sfera Intima genito-pelvica sono considerati imbarazzanti, ancora per molti un tabù, avendo difficoltà ad ammetterli.
Problemi intimi quali: incontinenza urinaria e fecale, prolasso utero e vescica, addome prominente, problemi sessuali, eiaculazione precoce e problemi di erezione.
Il pavimento pelvico partecipa alle funzioni urinaria, fecale, sessuale e riproduttiva. Si estende dal pube al coccige.
Non è solo composto dai muscoli e terminazioni nervose ma anche da tessuto connettivo che come un’amaca sorregge gli organi interni, quali vescica, retto, utero, vagina o prostata e alle estremità troviamo gli sfinteri uretrale e anale.
Il Perineo è un tratto ricco di terminazioni nervose e per questo è un punto altamente sensibile da stimolare per avere diversi effetti sul corpo. Per le donne è situato tra l’ano e la vagina, per gli uomini tra l’ano e la base dei testicoli.
La tutela degli organi pelvici passa anche dalla capacità di riconoscere la struttura del pavimento pelvico e attivarlo in modo automatico durante lo svolgimento delle attività quotidiane, per uno starnuto, tosse, per un sollevamento peso, posture scorrette, stare seduti troppo tempo.
Nell’ era moderna esistono varie tecniche e manovre per il recupero della funzionalità degli organi dell’apparato genitale e uro-rettale, come la Tecnica di Kegel, che consiste nella ripetizione di contrazione volontarie e rilasciamento dei muscoli interessati rispettando i tempi di riposo. Sono dei movimenti invisibili e per tanto possono essere seguiti nell’arco della giornata lavorativa.
Il ginecologo Arnold Kegel nel 1950 mise a punto una serie di esercizi per risolvere problemi come l’incontinenza e per rafforzare la vagina dopo il parto, prendendo ispirazione dalle antiche tradizioni come lo Yoga, la danza del ventre, le danze tribali.
Nello Yoga eseguendo la Tecnica del Moola Bhanda, si nota un miglioramento del recupero dei muscoli pelvici, sollevando tutto il pavimento pelvico e contraendo il perineo, i genitali e l’ano, sincronizzato coi tempi di respirazione.
La contrazione stimola l’apparato uro-genitale e anche le vie escretorie, favorendo la peristalsi intestinale, quindi è anche indicata per alleviare la costipazione e le emorroidi.
Cercare di sviluppare una maggiore precisione e consapevolezza dei muscoli che si sollecitano è molto importante.
Per l’uomo il punto da contrarre si trova al centro tra l’ano e l’osso pubico.
Per la donna invece è alla bocca dell’utero, dove l’utero sporge nella vagina.
Inizialmente è difficile isolare l’area interessata e per questo viene consigliato prima di perfezionare Ashwini mudra, contrazione dell’ano e Vajroli/Sahajoli mudra, contrazione dell’uretra, trattenimento urine.
Per eseguire Moola Bandha è consigliabile sedersi per terra, piegare le ginocchia, tallone sinistro sotto il perineo, piede destro avanti per portare il bacino in apertura e la colonna e capo diritti.
Le mani e le braccia distese sulle ginocchia. Per chi ha difficoltà a stare seduti può farla in piedi, mettendo le mani sulle ginocchia leggermente piegate.
Chiudere gli occhi, inspirare profondamente e trattenere il respiro contraendo il perineo senza sforzo. Il pube rientra leggermente e il basso addome viene spinto in alto verso il diaframma.
Trattenere fino a quando si riesce e rilassare lentamente espirando.
Sebbene può apparire una semplice contrazione muscolare, è anche un lavoro spirituale, perché l’attenzione è rivolta verso l’interno.
Stimolando le energie in questa area si diventa più consapevoli dei Chakra, dei Nadi e delle componenti psichiche presenti, favorendo la relazione tra fisico, mente e anima.
Controindicazioni: pratica eccessiva può peggiorare una situazione di iperattività, come una cistite o difficoltà a rilassare l’utero per la nascita del bambino.
Mariangela Barletta
Tratto dagli studi Yav
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